Il mercato corre veloce. Il time to market è la chiave. Sai anche tu quando spesso la tua azienda non ha tempo di produrre il prodotto in tempo per la domanda, la fiera o l’evento. Per questo si ricorre alla computer grafica o CGI (computer-generated imagery). E il nostro metodo la rende reale come una fotografia.
Creare l’immagine di un oggetto che ancora non esiste è il ruolo della computer grafica. Se ci chiedi di realizzare una foto realistica di un oggetto non ancora esistente, o meglio, esistente soltanto in un disegno che ci fornisci con le relative quote, noi siamo specializzati nel farlo. La chiave è saper ricavare i giochi di luce rispetto ai materiali. Sulla plastica, sull’acciaio, sul marmo, o altri materiali. Il primo passo e più importante è l’ottimizzazione del modello. Questo fa la differenza: uno spigolo può essere più o meno vivo. Noi lo modifichiamo e lo rendiamo reale. In un secondo momento occorre considerare la risposta della luce. Primo per la resa migliore e secondo perché il materiale diventi reale occorre creare il materiale con regole precise di fotografia, non di computer grafica. La resa visiva migliore per il tuo prodotto è data dal nostro background di più di trent’anni di lavoro fotografico.
Tu ci invii un modello in file o in disegno quotato. Noi lo elaboriamo. Creiamo i materiali gestendo la luce. Infine ti inviamo l’immagine con la controprova: non c’è differenza tra foto e immagine in CGI.
Un esempio. Un’azienda di mosaici ci hanno fornito un riquadro di mosaici molto piccoli. Dopo aver creato la CGI, abbiamo fotografato con la stessa prospettiva. Abbiamo inviato al cliente un dettaglio virtuale e ci ha chiesto se quella era la foto. Questo indica quanto sia la nostra precisione nell’affrontare una sfida come quella della virtual photography. Se nemmeno il nostro cliente riconosce la differenza del proprio prodotto nelle due immagini virtuale e reale significa che abbiamo affinato il nostro lavoro. Per raggiungere questo obiettivo a volte inseriamo alcuni difetti nell’immagine. In questo modo l’immagine in CGI è imperfetta: sono proprio questi disturbi che la rendono vera.
Qualsiasi sia il tuo prodotto, e soprattutto se si tratta soltanto di un disegno o un file in 3D, la CGI rendering è la tecnica più indicata. All’alba della CGI, nei primi anni Duemila, abbiamo realizzato macchine da palestra non ancora prodotte ma che servivano all’impresa proprio per capire se far partire la produzione di un prodotto così complesso e costoso. Il vantaggio per te è quello di diminuire il rischio e tutti i costi a cui è legato. Presentare l’idea del tuo prodotto ha meno forza se non è supportata da un’immagine definitiva del prodotto stesso. Oggi alcune aziende di design preferiscono addirittura presentare un catalogo di prodotti in CGI piuttosto che in Still life o in fotografia d’interni o esterni, questo per dare più coerenza e un senso di maggiore precisione. Questo tipo di immagini sono focalizzate sul prodotto. La storia che il prodotto racconta viene lasciata in secondo piano per dare spazio alle caratteristiche dell’oggetto.